RADICALMENTE: Alitalia ed altro 26/03/08

La vicenda della compagnia nazionale di bandiera si porta avanti da diversi anni. Sembra sempre più che venderemo ai francesi per un tozzo di pane ma la cosa che maggiormente mi colpisce è il decadimento di questa azienda avvenuto nel corso dell'ultimo decennio.
Sebbene io sia fuori dall'ambiente voglio fare alcune considerazioni.
Si è visto l'ingresso di nuovi vettori con offerte low cost sempre più appetibili.
Non si sa per quale motivo la dirigente Alitalia non abbia contrastato con nuove offerte questa crescente competizione. Un bel calcio nel culo e quanto gli doveva essere riservato dall'assemblea degli azionisti.
I tanto amati (dai lavoratori) sindacati, con le mani in pasta nell'azienda ad ogni livello, serbatoio di voti e di potere, hanno sicuramente evitato che si procedesse ad un taglio del personale per rendere competitiva l'azienda. Invece di guardare in faccia la realtà, ossia che si stavano succhiando troppo quelle povere mammelle, si è scelto di fare seccare la vacca per poi svenderla.
Cosi' noi perdiamo un'azienda, fiore all'occhiello del panorama nazionale, cosi' come stiamo perdendo molte altre realtà, vero patrimonio dell'Italia che saranno svendute ad un tozzo di pane.
Mi domando: come è possibile che gli amministratori di una nazione facciano scelte che portino in rovina la stessa ?
A volte mi chiedo se i ricchi che sono al potere non stiano pilotando il fallimento del nostro paese al fine di comprarsi i suoi beni o se le varie bandiere che governano ogni settore dell'Italia non lo pilotino solo ai fini del proprio interesse e non del bene collettivo.

Giuseppe Chillemi

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