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Visualizzazione dei post da novembre, 2010

Diario di un giorno qualsiasi

Oggi mi sono svegliato tardi, molto tardi. L'anteprima della giornata me l'ha data mio padre: "Giuseppe, non funziona il server al capannone, senti Patrizia". Io allora mi alzo, la chiamo e capisco che qualcosa di grave è accaduto. Pero' stavo morendo di sonno e mi appisolo un paio di altre ore. Alle 14 e 30 vado in stabilimento. Avvio Windows 2008 Server e.. schermata Blu; metto il CD di avvio e.. schermata Blu con un "Machine Check Exception". Allora capisco: scheda madre, Ram o HardDisk bruciato. Un brivido corre lungo la schiena. Chiamo l'azienda che ci gestisce il software e mi dicono di portagli il server. Qualche tempo fa, per sicurezza ne avevo assemblato un altro identico ma stava ancora a casa. Cosi' prendo il computer dello stabilimento e corro a caricare l'altro e poi mi dirigo verso Siracusa. Era un po' di tempo che non percorrevo quella strada. E' molto scorrevole con la nuova autostrada piena di gallerie moderniss

Accesa una candela per il mondo

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Stanotte si respira un'atmosfera surreale nella mia stanza. Sono al buio, alla mia destra un cappello da cow-boy, di fronte a me la luce dei monitor ed accanto alla tastiera una candela accesa. Avevo voglia di spiritualità e la luce tenue di questa fiammella accompagne queste ore della mia vita in cui penso allo schifo che il genere umano ha portato in questo mondo. Sono passati miliardi di anni e madre natura ha forgiato e plasmato la terra per renderla un posto dove possiamo esistere e trascorrere i nostri anni cibandoci, vestendoci, chiaccerando, viaggiando. Eppure sembra che un male, insito dentro di noi, ci porti a non considerare quanto fragile sia l'ecosistema che ci sorregge. Qualche ora fa sentivo il portavoce scientifico del WWF che diceva: "stiamo consumando ogni anno quanto il mondo produce in un anno e mezzo. C'e' un deficit di oltre il 50% perchè la stima è per difetto". Io ci credo, lo vedo ogni giorno nella spazzatura che producia

Finanziamenti impossibili

Oggi sono andato all'Expobit ed ho trovato un mio amico. Ci siamo messi a chiaccherare del più e del meno. Quando ha visto la cartella di Sviluppo Italia che mi ero portato dal loro stand si è messo a ridere. Perchè ridi ? (dico io) Perchè era meglio se il finanziamento non l'avessimo chiesto ! (Risponde lui). A quanto pare si sono invischiati in un dedalo di burocrazia che gli è costato caro e per caro intendo la perdita di quasi avevano richiesto quando avevano già effettuato le spese. Non è lui il solo nella stessa situazione. Molte aziende si sono trovate vittima della burocrazia ed hanno perso parte dei finanziamenti. A noi, con l'attività di famiglia, è toccata una sorte simile circa 10 anni fa. L'azienda è stata ferma per 2 anni perchè mancavano le autorizzazioni che la pubblica amministrazione non faceva arrivare. Il motivo lo sanno solo loro. Immaginate banche che chiudono i conti, carte di credito ritirate, possibilità di fallimento. Il mio amico dice

Non Spiare !

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Gli affari privati, sono affari privati !

Controllare i prezzi dei mercati a bassa innovazione

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A volte mi chiedo, io, figlio di una famiglia medio borghese di lavoratiri e pastai, se in certi ambieni il capitalismo offre ormai frutti perversi e non più convenienze. Me lo domando da persona che sa quali sono le logiche che regolano i prezzi delle materie prime e di tutti i prodotti in genere: hai i costi fissi, quelli variabili, il prezzo di vendita e il volume da vendere. Questo si complica ai livelli alti della gerarchie economiche ma per quelle basse c'e' una sostanziale staticità. In una economia capitalistica il plusvalore che si ottiene dalla vendita rappresenta il guadagno. Assistiamo pero' ad una contrattura ai livello bassi: ormai i margini sono risicati ed addirittura si lavora in perdita. Penso in special modo all'agricolutra: qui il capitalismo ha esaurito la sua spinta innovativa ed iniziano a nascere i frutti marci. Mi riferisco all'ingegneria genetica sui prodotti OGM che servono per due scopi: fare rendere più volume di prodotto per

Offri !

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Il modo migliore di riemprire il tuo mazzo di gioia e riempire quello di un altro. Giuseppe Chillemi http://www.giuseppechillemi.it

Minimalismo

Qualche giorno fa leggevo La Repubblica ed ho trovato questo termine. Si riferisce alla tendenza della gente di vivere al minimo e senza il superfluo, basando tutta la propria vita sul digitale e tendendo dappresso quello che serve. Minimalismo è una pratica che sto iniziando ad adottare da un anno a questa parte: getto via riviste, libri che posso avere in formato elettronico, CD e tanto altro. Ho creato un piano di lavoro che in un paio di anni mi porterà ad avere tutto racchiuso in un paio di HD portatili. Il progetto è semplice: digitalizzare libri, fumetti, CD, DVD e liberare lo spazio che prima occupavano nel mondo "Old Style". Cosi' le foto fatte da mio padre ai tempi d'oro della sua passione vengono portate al computer e restaurate, i libri scannerizzati e resi fruibili sul lettore digitale ed i CD rippati e trasformati in MP3, o meglio in OGG. Alcuni frutti di questo lavoro si vedono già ma siamo ancora agli inizi. Arriverà il giorno in cui potro' di

Affronta le tempeste della vita

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Fanno anch'esse parte del viaggio Giuseppe Chillemi http://www.giiuseppechillemi.it

Si ricomincia con la palestra !

Circa un mese fa sono andato alle poste del mio paese ed all'uscita ho imboccato una via che non prendevo mai e mi sono perso. Strada facendo sono spuntato davanti ad una insegna con scritto "PALESTRA". Non sapevo a San Pietro Clarenza ce ne fosse una. Davanti lasciava molto a desiderare; e' il piano interrato di una villetta e questo faceva presagire. Pero' mi sono detto: chi se ne frega se sarà piccola. Se palestra deve essere, che palestra sia. Allora trascoso un mese ci sono andato direttamente con i soldi per iscrivermi e voilà: la palestra non e' cosi' piccola ed inoltre si paga pure poco ed è a 200 metri da casa mia. Cosi' venerdi' si comincia, piano piano, questa nuova avventura nella speranza di rimettere in moto il mio corpo appesantito ed arrugginito. Giuseppe Chillemi