Le guerre dei poveri

E' pomeriggio e mi trovo al negozio.
Siamo messi in allerta da un vociare di persone che non riusciamo a capire: una babele di lingue si è infuocata. Fuori gente di colore e non di tante nazionalità, una decina di persone in tutto, stanno litigando per qualcosa. Un paio di loro quasi arrivano alle mani e li dividono.
Mamma è preoccupata ma io esco fuori a fumarmi una sigaretta e tenere d'occhio la situazione. Uno di loro me ne chiede una, prima nego e poi prendo il pacchetto e le offro a tutti. I ragazzi ringraziano e sorridono.
Dura poco: in questo momento sono arrivati dei bianchi, non si sa perchè stanno buttando benzina sul fuoco. E' arrivata una botta in una porta.
Perchè litigano ? Non si sa. Sono poveri e non hanno nulla da perdere o spartirsi. Litigano e passano la giornata. Potrebbero stare assieme ed ottenere molto di più ma questo è un pensiero che agli uomini non passa per la mente. L'umanità è cosi': litiga quando invece dovrebbe stare unita.
Le lotte continuano. Ora volano i pugni e gente è sbattuta nel vetro del negozio. Qui potrebbe scapparci una coltellata e noi non ci avventuriamo più in azioni "buonistiche". Finirà come deve finire. Piuttosto che le sigarette ci vorrebbe una litrata di sedativo a testa.

Giuseppe Chillemi

PS: Aggiornamento... sono arrivate due volanti della polizia e la babele di insulti in tutte le lingue si è dispersa.

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