Un bel sogno

Stanotte ho fatto un sogno molto significativo...
Ero sotto casa di una mia zia che oggi non c'e' più, andata via dopo una tragedia che ha cambiato la mia vita radicalmente. Allora si doveva iniziare a galoppare: c'erano tanti cavalli e tanti fantini ed io uno di questi. Lo scopo era andare indietro nel tempo, ad una certa data, per fermare qualcosa che non sarebbe dovuto accadere.
Tenuti su questa struttura da delle funi, ci calano appena dietro ai cavalli e poi veniamo proiettati sulle loro selle, la struttura si sgancia e noi partiamo per le strade cittadine. Io rimango indietro ed ho difficoltà con il cavallo: mi sento impreparato e male e sento che anche il cavallo soffre. Quando arriviamo in campagna ma non me ne importa perchè so quale è la mia strada.
Imbocco una specie di tangenziale, divisa nelle due carreggite da un fitto cespuglio. Allora corro e corro: il mio obbiettivo è giungere in una certa data temporale che scopro di non ricordare.
Nel mentre io ed il cavallo ci affiatiamo e diventiamo un tutt'uno. Io sto bene con lui e lui è possente e forte e sta bene con me. Galoppiamo e galoppiamo.
Raggiungo una città ed una università: bisognava evitare che un'altro viaggiatore del tempo sconvolgesse la storia ed il continum spazio tempo ma arrivo troppo tardi. Entro quindi col cavallo all'università e trovo la collaborazione di altri ragazzi che sanno dei miei viaggi ed appeso ad una porta c'e' un bigliettino con una nuova data a cui giungere.
Inbocco quindi nuovamente la tangenziale del tempo e corro indietro ed indietro, anche troppo e devo ritornare avanti verso circa il 1935. Qui, trovo un nuovo bigliettino con una nuova data dove trovare l'altro viaggiatore del tempo e questo accade diverse volte fino a quando non realizzo la relatività della vita e che non importa, ne' quando parti, ne' dove arrivi, ne' la data del tuo obbiettivo. Importante è galoppare sicuri di se stessi rincorrendo quelle mete sfuggenti ed astratte che la mente e l'esistenza ci pongono innanzi.

Giuseppe Chillemi

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