Duecentesimo Post

Urca quanto ho scritto. Me ne accorgo ora che il contatore dice "199" e questo è il successivo, ovvero il duecentesimo.

Mi riprendo da due giorni passati come uno straccio. Giorni in cui ho inghiottito tutto quello che di amaro volevo dire al mondo e specialmente ad una parte di esso.
Ebbene, stasera l'ho detto, mi sono sfogato ed sono riuscito anche ad evitare che il mondo prendesse il sopravvento ripetendo all'inverosimile la solita cantilena che ha contro di me: le accuse inutili ed incostruttive che ti fa la gente perchè ha paura di quello che di innovativo vuoi portare. Si, sto parlando di gerontocrazia familiare.

Mi sento decisamente meglio. Inghiottire il proprio male è come mandare giù continuamente dei rospi. Ad un certo punto ti stanchi di questa dieta ed occorre ribellarsi e dire la propria con veemenza.

Giuseppe Chillemi
www.chillemi.eu

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