Trattamento Italiano
Sono grande,
lo dice la carta di identità: 37 anni.
Dovrei già avere una famiglia, un buon lavoro, sentirmi realizzato, avere risolto tanti problemi.
Eppure non è nulla di tutto questo.
Guardo indietro e mi ricordo i miei 15 anni, quando la gente mi isolava prendendomi per pazzo: usavo il computer, mi piacevano i videogiochi, navigavo nelle BBS. Ero un folle che andava isolato.
Molto dopo è esploso il fenomeno PC ed Internet. Allora tutti appresso ad un monitor, a chattare, a vadere siti, a scaricare, a videogiocare.
Di botto, dopo avere violentato la mia mente per anni e lasciatomi in anguste 4 mura senza mai invitarmi la gente ha iniziato ad esser come me, scordandosi (apparte qualcuno) di tutto quello che mi aveva detto o fatto.
Ivece che potere sfruttare le mie capacità, quello che sapevo fare, sono dovuto andare in cura, perchè nella mia testa ronzavano quelle orribili parole e quella solitudine che ha pervaso tutta la mia adoloscenza e maturità e c'era una forte depressione.
Questo lo chiamo "il trattamento italiano". Se sei differente, se pensi differente, se hai un corpo differente, se non sei standardizzato allora vai isolato e non valorizzato
E' morto di recente Steve Jobs. Lui nell'America delle oppurtinità, che guarda l'intelligenza come una risorsa, è potuto essere qualcuno.
Se fosse nato qui, probabilmente sarebbe pure in cura per riprendersi da quello che gli avrebbe riservato la gente.
Ora è finita la rabbia che avevo dentro e cerco solo un futuro decente e probabilmente sarà un futuro dove aiutero' le persone che soffrono a stare meglio. Devo solo studiare e prendere una laurea in psicologia.
Vi terro' informati sugli sviluppi di questo fronte.
Buonanotte
Giuseppe Chillemi
http://www.giuseppechillemi.it
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