Chi non c'e' più...




Ora ho 35 anni e sono solo e senza nessun Nonno. Quando ero piccolo ben 4 di loro mi accompagnavano nella vita ed uno di questi è nonno Giuseppe, o nonno Peppe, da cui traggo il nome.
In questa foto eravamo assieme, sicuramente all'esterno di qualche locale, e lo potete vedere sorridente. Lui era sempre sorridente e sicuramente orgoglioso della vita che ha fatto: tutta dedita al lavoro, la terra e la famiglia.
Quando sono nato io lui era giù in pensione e con papa' e gli zii ha costruito la casa di campagna in cui viviamo ora d'estate; e da solo con mio padre la cisterna dell'acqua potabile, la cantina, la casa degli attrezzi ed una seconda cisterna per abbeverare le piante che amava tanto.
Non aveva la patente ed ogni giorno prendeva l'autobus per andare nell'appezzamento di terra di famiglia. Tutto intorno a lui sorrideva ed era rigoglioso. Ricordo casse e casse di pomodori, melenzane, zucchine, fagiolino; e poi le marmellate il sugo dei primi anni fatti tutti assieme. Si dice in famiglia che lui "parlava alle piante" e loro stavano a sentirlo con piacere. La sera, all'imbrunire, percorreva quei 3 KM a piedi che lo separavano dal capolinea e riprendeva l'autobus per ritornare a casa dove l'attendeva mia nonna.
Se nonno fosse ancora qui avrei molto da chiaccherare con lui, mi farei raccontare quello che non mi ha mai detto perchè ero piccolo: come ha trascorso la vita. Chissà quante storie avrebbe da dirmi.
Aveva un unico difetto che pero' faceva ridere: sparava bestemmioni da fare cadere i crocifissi circostanti ma è certamente perdonabile...
Negli ultimi anni della sua vita è stato colpito da ictus e non è più potuto andare in campagna, mondo che lui ha creato e sostenuto per tanto tempo. Il secondo che l'ha colpito è stato strano: l'ha fatto diventare sempre allegro ed un po' stonato.
Quando è andato via per sempre io non l'ho voluto vedere. Mi avevano detto che era magrissimo ed irriconoscibile: solo la pelle e le ossa.
L'ho voluto ricordare in questo blog per dargli vita nelle nostre memorie e fargli respirare un po' di aria, dopo tanti anni chiuso in un cassetto impolverato. Chissà cosa direbbe a sapere che tutti i miei amici stanno leggendo di lui con il semplice click di un mouse.... ah, dovrei spiegargli cosa è internet... ve lo immaginate !

Giuseppe Chillemi

Commenti

Post popolari in questo blog

Prima lezione di tedesco

Accesa una candela per il mondo

Grace Anatomy