La vita vista da un negozio

Da due settimane ormai rimpiazzo mamma a tempo pieno: mi alzo alle 6 del mattino, mi faccio una doccia ed esco fra le strade semideserte per dirigermi al pastificio.
Qui arrivano i ragazzi alle 07:45 e comincia il tran-tran quotidiano che significa: le telefonate ai clienti; preparare un impasto per i maccheroni caserecci; approntare le consegne; fare bolle fatture; aprire la cassa e magari andare a comprare la colazione per tutti (con il rischio che facendolo ogni giorno lo stomaco si mette in disordine).
Durante le 12 ore che mia madre passa al negozio si intercalano clienti con le più disparate richieste, tante chiacchere e notizie portate da fuori, altre telefonate, la produzione e commenti dei ragazzi che lavorano sulle strabelle che ogni tanto passano. L'odore del pastificio è quello della farina e dei ripieni...
Li fuori c'e' il mondo ed ogni tanto mi affaccio per fumare una sigaretta. C'e' il ragazzo rumeno che cerca lavoro, quello con un braccio rinsecchito, il Sig. Pippo che ogni giorno con la sua ape vende frutta, il dipendente SOstare che vigila sui tagliandini e una miriade di turisti di tutte le razze...
Alle volte si fa una scappata al tabacchi a scambiare il denaro perchè gli spiccioli finiscono, altre ci si ferma a chiaccherare con questo o quel cliente, altre ancora si guarda il cielo per dirsi: sta per venire a piovere.
Arriva l'ora di pranzo e la routine vuole che un ragazzo esca a comprare un panino per chi rimane. Solitamente e per mia madre, in questi giorni è per me.
Si abbassano le saracinesche fra l'una e 30 e le 2 per poi riaprirle fra le 16 e 30 e le 17. Il pomeriggio prosegue come la mattina ed alle 20 e 30 dopo una sonora ramazzata al pavimento ed una pulita ai macchinari si chiude bottega. Fuori il paesaggio cambia e si vedono loschi figuri e prostitute ammiccanti provenienti da paesi lontani: c'e' la cicciottella bionda in minigonna, le giovanissime con gonnelline sopra i glutei e le under 30 in svariati vestiti.... specchio di questa civiltà incivile ed ingiusta che vuole qualcuno a mercificare il proprio corpo.
Si arriva a casa dopo 1/2 ora. Qui c'e' ad accogliere il sorriso di mia sorella, papa' e mamma ancora dolorante ma contenta di essere sopravvissuta.
Se lo stress non è troppo ci si addormenta subito, altrimenti si fatica un po'.
L'indomani è un altro giorno mentre domenica pomeriggio e tutto lunedi' sono i giorni di riposo.
L'estate si prende qualche giorno di ferie.
Fra salumeria e pastificio mia madre ha fatto questa vita per quaranta anni; si è costruita una famiglia, con suo marito ha avviato uno stabilimento e si prepara a trascorrere la vecchiaia.
Nipotini putroppo ancora nulla ma spero che quando sarà il momento lei sia ancora in vita per vederli.

Un bacio a tutti. Volevo solo darvi uno scorcio dell'esistenza di colei che più o meno bruscamente è entrata nelle vostre vite.

Giuseppe Chillemi

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