Ricordi di viaggio

Era tanto tempo che non partivo per certi luoghi. Sono stato a Pisa ed a Roma per lavoro. Nella prima ci sono andato l'ultima volta 15 anni fa, nella seconda 13.
Stavolta non ho visitato le città, avevo degli appuntamenti e l'unico panorama era rappresentato dalle piazze di fronte alle stazioni.

Ho rivisto una amica carissima. L'ho lasciata studentessa ed ora è mamma di due splendide figlie. Siamo stati assieme tutto il lunedi' pomeriggio. Cosi' ho provato cosa vuol dire avere dei bimbi: passeggiarli, prenderli al nido, rabbonirli, farli giocare, sentire le loro strilla continue. Essere madre è veramente difficile, un lavoro a tempo pieno che ti impegna ogni giorno e non ce n'e' uno che puoi sgarrare e dire: "domani sto in ferie !". Molte persone che conoscono hanno mamma e suocera accanto, lei no e questo complica le cose.
La sera è tornato il marito ed abbiamo visto la partita dell'Italia assieme, oltre a cenare con i pansotti alla ricotta che ho portato dalla Sicilia che sembra tutti abbiano gradito. Non cito cipolline ed arancine gustati a pranzo. Credo che la mia amica farebbe omicidi per quelli ! :-)

Oggi sono tornato. Prima ho percorso Pisa-Roma in treno, poi Roma-Catania in aereo.

Quanta gente alle stazioni ed aeroporti ! Centinaia di razze si mescolavano in immagini e lingue differenti. Ho visto gli inglesi buttati per terra a riposare; le prostitute di colore salire a sbafo sul treno; le Russe mostrare una bellezza senza paragoni; l'attempata girare col cagnolino Mignon con collare in simil diamanti; le hostess parlare con i piloti e fumarsi una sigarette; la gente comune comprare il giornale; i barboni guardare nell'immondizia...

Poi parole, parole, parole: la ragazza che flirtava con i piloti scoperti a viaggiare fra i passeggeri; la signora che si incavola perchè fa le domande ed il capotreno non risponde; i cinesi che mi chiedono in inglese " parte da qui' la navetta per Fiumicino ?"; la ragazza che mi da il volantino per comprare la crema Loreal; i controllori al Check-In che mi domandano "Posso perquisirla?", "posso aprire la borsa?"o che dicono "Togliete le cinture e mettete fuori i Laptop"; l'inglese che mi domanda di mettere la valigia nell'alloggio perchè "it is a bit too heavy for me".

In ultimo i paesaggi: dal verde toscano al mare; le distese di campi coltivati e non; le balle di fieno arrotolate che stanno nei campi; il monte Serra ed i ricordi connessi...

Che bello... viaggiare è meraviglioso ma per uno che ha avuto il "piede lungo" come me sa tutto di Deja-Vu. Sono fuoriuscito dagli schemi ordinari e guardo le persone nella loro vita e le analizzo tutte facendo ipotesi su chi sono, cosa fanno, chi amano, cosa odiano, come vivono...

A Pisa, dove ho vissuto un paio d'anni ho capito cosa vuol dire chiudere un capitolo della propria vita: dando le spalle alla stazione ho lanciato lo sguardo verso l'orizzonte, la posta, il corso Italia ed oltre l'Arno e mi son detto "qui non devo più vivere".

Che strana sensazione di pace e consapevolezza verso il futuro.

Giuseppe Chillemi

Commenti

Gerundio. ha detto…
Ciao!
Bello leggere i tuoi ricordi di viaggio! Mostri un'attenzione verso la realtà che io ho perso da tempo, dovendo pensare non solo a me ma anche alle due pargole. Spero di rivederti presto, magari in una situazione un po' più tranquilla. Spero che la confusione ed il caos non ti abbiamo fatto passare la voglia di stare in nostra compagnia. Un grande abbraccio. B.

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