Parole sparse

Sbrigati, sei solo. Devi fare la spesa. Corri', compra, torna a casa.
Preparati, raditi che sembri un barbone, anche se non te ne frega nulla di quella peluria che ti ha dato la natura. Datti un contegno e fai bella figura.
Cucina, tua madre arriva a casa e dopo un giorno di lavoro non è giusto che non trovi nulla.
E' tardi, il gatto miagola, vuole mangiare. Tu lo ignori, corri e vai.
Prendi la tua amica, un po' sfasata in questo periodo, ed esci con lei. Fai bene: nella buona e nella cattiva sorte.
Ecco, facciamo benzina. Il locale è a qualche chilometro e non vuoi restare a piedi. "Buonasera: 20 euro" "grazie, arrivederci".
I tuoi cugini ti aspettano. Qualcuno è meravigliato della compagnia. Occhi che non si incrociavano da 10 anni lo fanno adesso, in tempi meno critici e tumultuosi, dove la vita è incerta ma nessuno medita quello che non deve fare. Allora piangevo sotto la luna. Ora critico guardo il mondo.
Farfalle al salmone, una moretti e Karaoke: "Bambola" e "La mia storia fra le dita".
Lo stomaco si guasta. Corri al bagno.
I bimbi si divertono, la gente si sfoga. Qualcuno crolla dal sonno e si addormenta sotto un altorparlante dove gridano anime che vogliono aprirsi.
Ciao, la serata è finita. Noi che facciamo ? Dai, un giro su in montagna. Dobbiamo parlare, devi parlare. Getta il male, sputa il veleno, rasserena il tuo cuore.
Una stella cadende.
Sigarette rimpiono il nostro vuoto per qualche momento. Ancora parole e le bellissime luci della città all'orizzonte.
Non siamo soli. Una volpe si avvicina a noi. Accendiamo i fari e lei per un attimo si blocca a farsi ammirare nella sua bellezza.
Freddo, accendi il motore, ok, ora stiamo bene.
Lacrime. Abisso incolmabile. Solo il tempo lenisce le ferite.
E' tardi. si riparte. Mille curve. "Attenzione, sabbia vulcanica sulla carreggiata".
Che bello il cielo. Fotografiamolo. No, troppo freddo: 5 gradi. Rientro in macchina.
Drin drin. Suona il telefono a notte fonda; speranze di qualcuno che chance non ne ha più.
Sotto casa sua. Ciao, ciao. A presto.
Corta e la strada verso casa. Il jazz riempie questa notte.
Il gatto mi aspetta. Vuole mangiare. Mamma è sveglia: "per favore prendimi i carciofi in cantina che domani li devo preparare per i clienti".
Ok, scatolette per mamma; scatoletta per il gatto.
Mi levo le scarpe, via la camicia. Seduto nella mia poltrona: www.facebook.com. Solo un attimo.
Apro il mio blog.
Parole sparse.

Parole sparse.

Buonanotte

Giuseppe Chillemi
http://www.giuseppechillemi.it

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